Affiancamento famigliare

L’affiancamento familiare è un intervento di sostegno e aiuto da parte di una famiglia (famiglia affiancante) nei confronti di un’altra famiglia che vive una situazione di temporanea difficoltà.

È una forma di solidarietà che, a differenza delle tradizionali forme di affido in cui l’intervento è principalmente orientato al minore, prevede il coinvolgimento di tutti i membri di entrambe le famiglie in relazione al ruolo ricoperto in famiglia, al genere e all’età.

Si tratta di una forma di prossimità basata sullo scambio, la relazione e la reciprocità tra famiglie: tutti i componenti apportano un contributo diverso al progetto.

L’idea alla base è semplice e atta a valorizzare le esperienze di sostegno e aiuto informale che, storicamente, sono sempre esistite: una famiglia che vive un periodo critico è affiancata da un’altra ed entrambe si impegnano reciprocamente con la definizione di un patto di solidarietà, per un periodo di tempo definito.

Con l’affiancamento ci si propone di prevenire l’allontanamento dei bambini dalle proprie famiglie, sostenendo le figure genitoriali e fornendo risposte concrete alle esigenze contingenti.

COME SI DIVENTA FAMIGLIA AFFIANCANTE?

Si può scrivere una mail al servizio affidi oppure telefonare e chiedere un primo colloquio informativo a cui seguirà un breve percorso conoscitivo che vi permetterà di essere inseriti nella banca dati delle famiglie affiancanti.

CHE CARATTERISTICHE HA LA FAMIGLIA AFFIANCANTE?

Famiglie normali, allegre, caotiche e vivaci. A volte due genitori altre volte uno solo, con tanti bambini o nessuno. Sono famiglie desiderose di essere concretamente di aiuto agli altri per offrire alle famiglie affiancate un’esperienza di incontro che porta con sé diversi modi di pensare, di cucinare, di giocare e di vivere.

CHI SONO LE FAMIGLIE AFFIANCATE?

Possono essere mamme con bambini senza un partner convivente, o con un partner assente molte ore al giorno per motivi di lavoro. Possono essere famiglie con problemi di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura, nuclei che per qualche ragione – la difficoltà economica, la malattia o disabilità di un membro, la fatica di integrarsi in una nuova città – rischiano di implodere, trascurare i bambini, adottare comportamenti sbagliati nei loro confronti. Oppure genitori che rischiano di perdere il lavoro, di essere costretti a interrompere gli studi perché non hanno un aiuto nel crescere i figli. Non sono famiglie perfette ma neppure disfunzionali, maltrattanti o abusanti. Sono famiglie che vivono in solitudine e distanza dalle reti sociali.